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set 14Messo Mi piace da Roberta Villa

Aggiungerei solo che questo tema mostra ancora una volta i limiti di un giornalismo che si accomoda in un racconto della realtà e cerca solo di confermarlo, senza verifiche e senza aprire il grandangolo sui problemi sociali più ampi.

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set 14Messo Mi piace da Roberta Villa

Noi abbiamo 2 figli e la pediatra (e la rivista "Un Pediatra per Amico") ci ha aiutato a definire limiti di età e di tempo assieme ai bambini. Hanno avuto entrambi un tablet all'inizio della prima media, con whatsapp e Skype e pochi minuti di videogiochi al giorno, e la figlia grande ha avuto un cellulare all'inizio della terza media. La chiave è considividere, guardare insieme, e dare l'esempio. Spesso siamo noi genitori o i nonni a voler sbirciare il telefono al ristorante, e questo non ci rende credibili se lo vietiamo ai figli.

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set 14Messo Mi piace da Roberta Villa

Sono cresciuta vedendo il passaggio dal analogico al digitale, e ciò mi ha permesso di usarlo (e sfruttarlo) nel migliore dei modi. Ma forse è stata una fortuna! Preferivo di gran lunga correre fuori all'aperto con gli amici piuttosto che stare chiusa in casa davanti a uno schermo. E anche se c'era la pioggia, qualche modo per giocare lo trovavamo. Oggi è tutto cambiato, mi dispiace che nostra figlia non godrà delle stesse libertà! Nonostante questo, penso sia utile che che impari ad usare la tecnologia a suo favore, e faremo del nostro meglio per insegnarle a farsela amica. Penso che le elementari/medie siano un buon momento per insegnarglielo - per un periodo ho insegnato a dei ragazzi delle superiori e non avevano proprio rispetto di chi stava davanti a loro, dell'impegno che ci mettevo per aiutarli ad usare la tecnologia per ricercare, non erano proprio aperti alla conoscenza e si limitavano a giochetti e video su YouTube. Ho provato pietà, i loro genitori non avranno avuto voglia di insegnare loro come usare questi strumenti; penso che oggi, senza una guida, si finisce per essere bloccati davanti a un device per cose molto futili, mentre la vita scorre intorno. E vale anche per noi e i nostri genitori.

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sono uno di quelli che lavorano "in prima linea", cioè nella scuola media inferiore, quindi la questione mi tocca da tempo. Solo due tre brevi osservazioni. La prima, il problema più evidente siamo noi adulti, i ragazzini sono quello che permettiamo loro di essere. Fra l'altro io metto in guardia da un po' i miei adolescenti sullo scarso controllo che hanno gli adulti verso il fare foto ai figli e pubblicarle da subito e sempre in rete. Altrove questa pratica discutibilissima comincia già a provocare guai, e è solo l'inizio. (C'entra? secondo me sì, perché se io non so usare un attrezzo sarà difficile che ne insegni il buon uso a qualcuno). Secondo, la distinzione fra smartphone (no) e tablet o pc (sì) è parecchio ridicola. Ma vale anche per il bonus docenti (smartphone no, tablet e pc sì) quindi è una ridicolaggine che ha messo radici. Terzo, io in classe più di una volta ho chiesto ai ragazzi e alle ragazze di portare lo smartphone per fare quel compito, o svolgere quell'attività. La responsabilità è mia, e il mio lavoro è gestirla. E penso continuerò a farlo, fino a che una direttiva del Ministero o una legge non me lo impedirà (ma mi pare un terreno scivolosissimo, in termini anche solo di costituzionalità)

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